I radiocronisti

 

I nostri cari radiocronisti dell’emittente di Stato devono essere persone eccezionali per poter svolgere, con la passione e la grande professionalità con cui lo fanno, un lavoro difficile come il loro. Eh si, difficile perché con il loro racconto in tempo reale devono far vivere ad un ascoltatore, spesso annoiato, disattento od indaffarato, un avvenimento che non si svolge davanti ai suoi occhi. Ti devono trasmettere il clima, le emozioni, il pathos della competizione, e magari, ed è il compito più difficile di tutti, arrivare a farti capire qual è il risultato dell’incontro. E sono talmente bravi che a volte riescono ad andare oltre, riescono a sconfinare nel surreale arrivando addirittura a raccontarti cose che non esistono se non nella loro smisurata fantasia, qualcosa di straordinario (dal latino “extra ordine”, fuori dal comune…) rispetto a quanto accade di fronte a loro e che sarebbe banale limitarsi a raccontare. Per cui, per esempio, succede che in Lecce-Milan, con i rossoneri in vantaggio 1:0 ci sia un gol del Lecce, ma che il cronista annunci: “Pareggio del Cagliari che raggiunge il Milan sull’1-1!!”, oppure che in Siena-Albinoleffe il Sassuolo (che giocava a Reggio Calabria…), nel finale continuasse ad attaccare mettendo in grave difficoltà i bianconeri padroni di casa. Ma dove si superano è nel gergo che sono riusciti a creare, una vera lingua, il “cronichese” e tutto un modo fiorito di riferire ciò che vedono(?). Ed allora in Juventus-Udinese c’è il vantaggio dei bianconeri (ma quali?), in Genoa-Bologna i rossoblù le stavano tentando tutte per sbloccare la partita (ancora, ma qualiiiiiii?), in Roma-Lazio i biancocelesti giocavano in trasferta sul campo della Roma (ma è lo stesso campo dove giocano in casa…), “ha inizio il secondo tempo con lo stesso risultato con cui si è concluso il primo” (avete mai inteso di gol segnati negli spogliatoi?); “…per cui la Fiorentina batterà un calcio d’angolo a proprio favore in zona d’attacco (per mandar giù questa mi son dovuta sciroppare quattro camomille. S’è mai visto che si batta un corner per conto degli avversari? O che si batta un corner in difesa contro la propria porta?); ….”su un tiro di Riise c’è stata la deviazione di De Rossi con la palla che finisce in rete, praticamente De Rossi ha segnato un’autorete nella porta avversaria….” ( non so voi, ma io le autoreti nella porta avversaria li chiamo gol. Mi sembra più normale, più pratico, più diretto: quando succede, vuoi mettere gridare in 50.000 goooooooool, invece che urlare :”Autoreteeeeeee nella portaaaaa avversariaaaaaaaa?”). “ Siamo giunti al 78mo del secondo tempo, mancano 12 minuti più recupero alla fine….”, ed io gnoccolona che avevo sempre creduto che fossero due tempi di 45 minuti ciascuno…, ”Attenzione! Il vantaggio dell’Atalanta, gol di Doni, ma forse l’ultimo tocco è stato di Bellini…..vediamo…si, ecco ho rivisto il replay, avevo ragione io, confermo: gol di Tiribocchi”….”Gol!! ma il segnalinee alza la bandierina, annullato per fuorigioco”. Ma Santo Dio il segnalinee è quello che traccia le linee del campo con la calce. Gli assistenti dell’arbitro controllano che la palla non esca dal campo al di fuori delle linee, e lo fanno guardando le linee come riferimento, per cui sono guardalinee. Uffa che confusione! Mi fermo qui, ma chissà quante altre te ne sfuggono o ne potresti dire. E allora vi do un consiglio. Se avete voglia di farvi due risate e vi capita di vedere partite in TV, togliete l’audio ed accendete la radiolina. Buon divertimento! Caelsius