OK

 

Ci sono cose che sono diventate popolari in tutto il mondo conservando il loro nome iniziale. Gli spaghetti si chiamano così dappertutto, lo stesso dicasi per la pizza, la Coca Cola, gli Hamburger, il Martini come sinonimo di aperitivo, il tempura, la paella. E ci sono espressioni che sono entrate ad arricchire il vocabolario ed il modo di dire della gente in ogni angolo della terra: ciao, mammamia, sport, week end, football, sayonara. Una di queste è l’americanissimo ok. Forse non ci fate caso, ma chissà quante volte al giorno vi capita di dirlo. Ok è l’acronimo di una locuzione sinonimo di d’accordo, tutto bene, cioè espressione di consenso incondizionato. Si, ma quale locuzione? E come è nato ok, e da cosa deriva? Bella domanda, con tante risposte. Cominciamo da quella più diffusa che forse conoscete già. Gli americani sono pragmatici, concreti, tendono a rendere tutto conciso e di immediata efficacia. Faccio un esempio indicativo: sapete qual è il nome ufficiale della più grande città della California? No? Ve lo dico io: “El Pueblo de Nuestra Senora La Reina de los Angeles sobre el Rio de la Porciuncola”, per gli amici Los Angeles. A chi se lo fosse dimenticato, ricordo che la Porziuncola è una chiesetta in località S. Maria degli Angeli, 4-5 km fuori Assisi, dove nacque il movimento francescano. Se glielo avessero detto a S. Francesco che sarebbe stato coinvolto nel più caotico mega-agglomerato urbano del globo, dove per spostarti da un punto all’altro devi andare in autostrada, lui che parlava coi lupi, e dava del tu al Sole…..Gli americani condensano tutto. La cifra zero viene spesso rappresentata con la o di orso, e la pronunciano proprio come la vocale: ou. Se ti danno un numero di telefono ti dicono : double ou, 1, 865, 4 ou ou 98, che sarebbe il numero 001 865 40098. Ma attenti: non provate a chiamarlo, perché vi risponderebbe un messicano incavolato nero per averlo svegliato durante la siesta. Allora la storia sarebbe questa: durante la guerra civile americana, sui fronti di combattimento, ad ogni calar del sole si stilava un bollettino giornaliero con i dati aggiornati della situazione. In questo rapporto erano contenuti anche i dati relativi alle vittime, cioè morti e feriti. Le rare volte in cui non si contavano deceduti, ma solo feriti, nella colonna dei morti si scriveva, con compiaciuto sollievo: Zero Killed, Nessun Ucciso. Ma abbiamo detto che in americano lo zero si rappresenta con la vocale o, per cui nella colonna c’era scritto “O Killed”, cioè zero killed, nessuno ammazzato. Per far prima, alla fine presero a scrivere OK, ou key, cioè o cappa, che siccome era una buona notizia, fu preso come sinonimo di “si, tutto bene”, poi generalizzato in espressione di consenso. Questa è la spiegazione ufficiale, ma Caelsius vi racconta anche quello che gli altri non vi direbbero mai, e allora continuo. Trascuro i ciarlatani che mestano nel torbido per il gusto di creare casino e turbativa. Quelli che dicono che OK è l’acronimo di Oll Korrect, che sarebbe la forma grottesca di All Correct volutamente scritto male (tipo il sofisma in italiano: erore…ma si scrive errore……..si ma se lo scrivo con due erre che erore è?); quelli che dicono che in lingua Bantù c’è l’espressione Uou-Key per dire va bene. Si lo so, ma che vuol dire? Son coincidenze. In ungherese la parola italiana “curva”, cioè svolta, significa prostituta, e lo so io che figura ho fatto a Budapest quando in un negozio di souvenir dicevo a mia madre “..e il negozio sta appena dopo la prima curva a destra a Vàci ut..anzi no, dopo la seconda curva, due curve dobbiamo fare…” E allora? Capitano di queste strane combinazioni, ma vi pare che una cosa del genere possa derivare dal Bantù? C’è chi dice che venga dal francese arcaico in cui oc era il si (da qui il nome linguadoca che aveva il francese antico), chi dal greco Ola Kalà, tutto bene. Quest’ultima sarebbe plausibile se però si spiegasse perchè i latini abbiano importato tutto dal greco, tranne che questa espressione. Onde per cui l’ipotesi non regge. Alcuni ricordano che nel 1840 a New York fu fondato il club OK dalle iniziali del nick di un candidato alla Presidenza Usa, nick derivato dal suo luogo di nascita Kinderhook, un sobborgo di New York. E gli amici lo chiamavano Vecchio Kinderhook, cioè Old Kinderhood, e quindi Ok. Embeh? Tutte stupidaggini senza senso. Però ci sono dei dati di fatto oggettivi che vale la pena di esaminare insieme. La prima volta che qualcuno usò ufficialmente ed in pubblico l’acronimo ok con la forma e l’accezione attuali fu il Boston Morning Post nel 1839, più di vent’anni prima dello scoppio della guerra civile americana. Quindi la storiella che ho raccontato traballa e va presa con le molle. Come non bastasse, nel 1859, uno studioso del Tennessee, tale Albigence Waldo Putnam, ha stravolto tutte le teorie su Ok. Ha infatti esibito una fattura commerciale del 1790, relativa all’acquisto di uno schiavo, ovviamente di colore, rinvenuta in qualche archivio, dove ad un certo punto c’è scritto: “…proved a bill of sale from Hugh McGary to Gasper Mansker, for a negro man, which was O.K.”, cioè : “ ..mostrò una ricevuta per la vendita da Hugh a Gasper di un uomo negro che era tutto a posto” dove il “tutto a posto” è sintetizzato in ok. Una coincidenza? Non lo so, ma comunque qui torniamo al punto da dove eravamo partiti: il documento dimostra l’uso di Ok nel 1790, ma da dove derivava? Io non mi arrendo, però confesso di non capirci più niente. Posso solo confermare che negli USA ci sono molti studiosi ed una vastissima letteratura che si occupano di questo argomento. La realtà è che da dove derivi ok nessuno lo sa con certezza. Il dato certo e concreto è che OK era entrato in uso comune prima della guerra civile, prima del 1839, prima del 1790. Io, nel mio piccolo, una teoria ce l’ho, ma la racconto solo a voi: esclusiva mondiale in 3D e Dolby Surround. Ad ottobre dello scorso anno, al liceo mi assegnarono il compito di condurre una breve ricerca sull’origine ed il significato della festa di Halloween, popolarissima in tutti gli USA, e non solo, ormai. All’epoca, nella ricerca della radice etimologica della parola halloween, mi imbattei in iscrizioni in gaelico ed inglese arcaico, e feci una scoperta. Si sa che gli stati che diventeranno uniti, erano meta di intensi flussi migratori da tutte le parti, ma inizialmente, già dal 1600, soprattutto da Scozia, Irlanda ed Inghilterra. E lo sapete come si dice “tutto bene”, o quello che noi diremmo, “oh si! Certo..” in scozzese-irlandese arcaico, quello che parlavano gli Ulster Scots, cioè gli scozzesi più poveri, quelli che per primi sono emigrati per bisogno dall’attuale Irlanda del Nord? Semplice: “Och Aye”, pronuncia : Oukey. Ricordo che un acronimo è una sigla ottenuta prendendo in genere la prima lettera delle parole che definiscono un ente fisico od astratto. Ad esempio CRI è l’acronimo di Croce Rossa Italiana; FIGC è l’acronimo di Federazione Italiana Gioco Calcio. Altri esempi di acronimo sono l’ENEA - Ente Nazionale per l’Energia e l’Ambiente, del CNR, cioè del Consiglio Nazionale per le Ricerche; CSI, Crime Scene Investigation; TAC, la Tomografia Assiale Computerizzata e così via. Per cui OK non è vero che sia un acronimo come molti sostengono da secoli, ma è solo una rappresentazione simbolica della espressione fonetica delle parole Och Aye, come succede per esempio per “for you” (per te) colloquialmente schematizzato in “4 u” negli sms perché, come quell’altro, si pronuncia allo stesso modo, cioè “for iu”. Quindi OK non era altro che il modo canonico dei primi emigranti nel Nord America per rappresentare, “si”, “tutto bene”, “d’accordo”. Purtroppo, il mio entusiasmo per la scoperta svanì del tutto quando, approfondendo la mia ricerca, dovetti prendere atto che il prof. Allen W. Read già nel 1964 aveva pubblicato sulla rivista letteraria specializzata American Speech, edito dalla Duke University, un articolo dal titolo “The Folklore of O.K.” in cui ho trovato una chiara e convincente conferma della mia tesi. Cavolo, ed io che mi sentivo già il Nobel per la Letteratura in tasca…Pazienza, sarà per un’altra volta…E allora? Ma che stiamo continuando a cercare? E tutte le montagne di libri che si continuano a scrivere sull’argomento a che servono? Mah…. Visto cari amici? Abbiamo penato tanto, ma alla fine ci siamo arrivati. Tutto ok. Ciao, Caelsius.