La notizia lanciata dal Boston Herald, poi ripresa da altri fonti informative, è che una enorme aragosta del peso di 9 kg, cui è stato imposto il nome di George, e che era conservata nell'acquario di un ristorante di Manhattan-NYC, è stata "liberata" dal PETA e rimessa nell'Atlantico al largo di Long Island. Le cronache concludono che ora George sguazza felice nel mare. Felice? Io ho qualche dubbio. Intanto ci sarebbe da eccepire sul nome che gli hanno affibbiato, George, senza che prima si sia stabilito il sesso dell’animale. Magari Giorgia poteva essere più appropriato qualora si fosse trattato di una femminuccia, o comunque di un crostaceo sessualmente altrimenti abile. Ma non lo sapremo mai. Poi, chi se ne intende, vi spiegherà che un’aragosta cresce in media di mezzo chilo ogni 7-10 anni, per cui George ha un'età  stimata di 140 anni, passati senza vedere il sole, il cinema, la tv, i libri, Ludonet, la coca-cola, la pizza e'napule, internet, la Tour Eiffel, gli alberi, i fiori, i bambini, gli animali che non siano pescetti o anfibi...Mai visto il cielo stellato, la Luna, Sirio, la costellazione di Orione con Betelgeuse a far bella mostra di sè dalla spalla del mitico cacciatore. Una vita anonima, solitaria, passata senza fare niente, e 140 anni son tanti…, senza emozioni, senza problemi, senza imprevisti, senza sogni, progetti o prospettive.....Alla sua veneranda età, molti dei suoi amici e dei suoi parenti sono scomparsi, è pieno di acciacchi, sempre a mollo nell'acqua gelata, pieno di reumatismi, respira male, le chele hanno perso forza e sono tremolanti, le sue antenne non captano più e va a sbattere da tutte le parti, le conchiglie le vede a malapena e per mangiarne qualcuna, sdentato com'è, ormai gli ci vogliono ore... Secondo me non è contento per niente che lo abbiano ributtato in acqua. Stava tanto bene al calduccio nell'acquario tutto illuminato! Coi pesciolini tropicali che gli giravano intorno e gli facevano compagnia, l'erbetta sugli scoglietti artificiali, vedeva tanta gente, giocava coi bambini e si divertiva tanto con le alghe finte che gli facevano il solletico....E cibo a volontà : ostriche, vongole e cozze già  belle che sbucciate. Di fronte a lui, un enorme schermo TV dove poteva seguire i telegiornali, i film, le partite di football, di basket...adesso poi comincia la stagione del baseball....Niente, confinato a 300 m sotto il livello del mare, da solo, al freddo, al buio....Poveraccio, che tenerezza che fa, che stretta al cuore!!! Mo questa riflessione sai che faccio? La mando a quei frustrati assatanati del PETA, (Peolple for Ethic Treatment of Animals), che ci riflettano sopra. Si chiedano chi è più amico di George, quelli che lo avevano portato alla vita senza neanche mangiarselo, o loro che, prima gli affibbiano un nome a vanvera e poi per salvarlo (sic!!!!!!!!!) lo hanno ricacciato nella malinconia, nella solitudine, nelle tenebre. Bah.. Dice bene il proverbio: “dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io”.

 

 Ciao, Caelsius.